La Tela Nera – Storie Contaminate: Fabio Mundadori intervistato da Cristian Borghetti

Riporto dal sito www.latelanera.com l’intervista che ho rilasciato al mitico Cristian Borghetti alcune settimane fa.

LaTelaNera.com ha scambiato quattro chiacchiere con Fabio Mundadori, autore della raccolta Io sono Dorian Dum

Storie Contaminate: Fabio Mundadori intervistato da Cristian Borghetti

Foto di Cinzia Volpe

Cristian Borghetti ha scambiato quattro parole per conto di LaTelaNera.com con Fabio Mundadori, autore della variegata raccolta Io sono Dorian Dum, edita da Edizioni Ego.

[La Tela Nera]: La bellissima copertina di “Io sono Dorian Dum” (Ego Edizioni): è accattivante, seducente… La donna in copertina è la musa fantastica dei tuoi racconti? Ne è in qualche modo protagonista? 
[Fabio Mundadori]: Se avessi come musa una vampira avrei di che preoccuparmi, non trovi? Scherzi a parte, non ringrazierò mai abbastanza Cinzia Pellin per avermi concesso di utilizzare la sua splendida opera come copertina, ma quando vidi per la prima volta quel quadro rimasi talmente impressionato dalla suo realismo che utilizzai la vampira come protagonista di Appena dopo il crepuscolo il racconto “centrale” dell’antologia.

[LTN]: Noir o fantasy, come definiresti le tue storie? 
[FM]: Per quello che riguarda Io sono Dorian Dum direi né solo uno né solo l’altro: questo perché l’antologia contiene racconti che fanno della contaminazione tra generi la loro caratteristica principale. Ci sono storie sicuramente noir ma anche horror, fantascientifiche, gialle o fantastiche che pur mantenendo tutte un’atmosfera noir non si possono appunto ascrivere a questo genere. Ma alla fine, come mi capita spesso di ripetere quando si narra della vita, è quasi inevitabile il richiamo al noir, perché l’esistenza con tutte le sue sfumature, le sue contraddizioni è assolutamente noir (il quale non a torto non considerato un vero e proprio genere).

[LTN]: Hai scelto la forma del racconto per il tuo libro, perché? Perché non un romanzo? 
[FM]: Il racconto è la via più immediata per dare vita a una storia e forse anche la meno semplice, ma a causa del limitato tempo a mia disposizione è la forma narrativa con la quale mi sono trovato a convivere nei miei primi approcci alla scrittura e così, molto banalmente, quando ho cominciato a intravedere la possibilità di pubblicare avevo da proporre agli editori solo racconti, che peraltro avevano ricevuto già molti apprezzamenti da lettori occasionali. Non è stata una cosa facile: in Italia pur avendo una grande tradizione di scrittori di racconti (penso a Buzzati, Calvino, Pirandello) e apprezzando in modo consistente gli autori stranieri di racconti (Lansdale, King, Asimov o Lovecraft solo per citarne alcuni) molti editori puntano maggiormente sui romanzi. Anche se le cose, mi pare, stiano cambiando.

Io sono Dorian Dum, di Fabio Mundadori[LTN]: La paura: reale o fantastica, umana o immaginifica? 
[FM]: Entrambe le associazioni. La paura, in fondo, è qualcosa di piuttosto “versatile”: di fatto insita nell’uomo è forse uno degli anticorpi più potenti ed espliciti e ci permette di evitare molti dei pericoli reali che l’esistenza ci costringe ad affrontare. Di contro la paura è anche l’espressione di incomprensioni ancestrali rispetto a ciò che ci circonda ma che non sappiamo spiegare, fino a sconfinare frequentemente in ambito spirituale e allora entrano in gioco il fantastico e l’immaginazione, territori dove la paura si esprime al meglio perché priva di antidoti tangibili che ne contrastino gli effetti.

[LTN]: Cosa provi mentre scrivi e cosa vorresti che provassero i tuoi lettori leggendoti? 
[FM]: Quando scrivo fondamentalmente mi diverto, vivo una sfida con me stesso: quella di trovare le parole giuste per permettere a chi legge di entrare in ciò che voglio raccontare e vederlo con gli occhi della propria immaginazione.

[LTN]: Dorian Dum alter ego di Fabio Mundadori? Tu protagonista o regista invisibile nelle tue storie? 
[FM]: La risposta a questa domanda somiglia un po’ a quella che ho dato alla prima: spero di non essere mai protagonista di nessuna delle storie che ho scritto finora, quindi mi sento sicuramente molto più regista, anche se spesso gli attori prendono iniziative in modo del tutto autonomo e lì c’è poco da dirigere.

[LTN]: Cosa ti fa davvero paura? 
[FM]: Per molto tempo nel mio incubo ricorrente smarrivo le chiavi della mia auto, senza duplicato ovviamente, in un posto lontanissimo da casa. Una situazione che mi procurava (e mi procura ripensandoci) un panico notevole. Credo sia questa la mia paura reale.

[LTN]: Ritorno alla copertina – bellissima – di Cinzia Pellin: è forse una Chimera, donna bellissima e fatale? Che ruolo ha la donna nelle tue storie? 


[FM]: La vampira in copertina è sicuramente bellissima e sicuramente fatale e quest’ultima considerazione mi porta a dire che certamente, per quanto mi riguarda, non è una chimera, ma una creatura dalla quale tenersi prudentemente alla larga. In tutte le sue forme (vedere la storia della quale è protagonista please ).
Quanto alla donna in generale, nei miei racconti spesso ha il ruolo di protagonista e proprio a causa del genere delle storie che scrivo, spesso sono stato tacciato di avercela con le donne (devo dire che in effetti in quei racconti vengono abbastanza maltrattate ma alla fine ci fanno sempre una discreta figura) in realtà ritengo che la psicologia femminile sia uno valori aggiunti più interessanti che uno scrittore possa fornire a un personaggio, giocando poi sul luogo comune che le dipinge come “il sesso debole” (assolutamente falso) l’impatto narrativo che si ottiene è decisamente più efficace. E poi volete mettere la soddisfazione che dà l’illusione di avere, anche se solo virtualmente, il controllo su di una donna?

[LTN]: Il tuo rapporto con “Le Chimere”? 

[FM]: Immagino tu ti riferisca al gruppo di ragazze terribili dell’associazione culturale Chimera di Latina e che vanno sotto il nome di Cinzia Volpe, Filomena Cecere, Sara Cecere e Ludovica De Santis. Che dire, come si potrebbe non avere un rapporto che sia meno che ottimo con delle creature così deliziose! :)

[LTN]: Il prossimo romanzo di Fabio Mundadori? 
[FM]: Uscirà a brevissimo, non ho ancora la data esatta, e avrà per titolo Occhi viola. È un giallo con risvolti horror che si svolge nella campagna emiliana. La casa editrice è la Ego Edizioni.

Ho realizzato anche la copertina, partendo da una fotografia di Cinzia Volpe, e la grafica del titolo.
Per chi è particolarmente curioso o impaziente su
http://fabiomundadori.it/wp/wp-content/uploads/2012/06/Anteprima-occhi-viola.pdf
c’è la possibilità di scaricare il primo capitolo e leggerlo in anteprima mentre qui
http://www.youtube.com/watch?v=Dtk81ZjI0lU
è possibile vedere l’anteprima del booktrailer.
La colonna sonora è dei mitici Deserto Rosso.
http://www.desertorosso.it/deserto-rosso-multitasking-le-ultime-collaborazioni-2/

Cristian Borghetti è nato a Lecco nel 1970.
Ha studiato Filosofia Estetica all’università di Milano.
Nell’ottobre del 2006 ha pubblicato la raccolta Ora di vetro. Nel 2011 ha pubblicato Tre volte all’Inferno per Perdisa Editore.
Dall’autunno 2011 collabora con il web magazine di entertainment culturale milaneseorasenzombra.
Sito web ufficiale: www.cristianborghetti.it

Storie Contaminate: Fabio Mundadori intervistato da Cristian Borghetti
Intervista realizzata da:  
Intervista pubblicata il 09/07/2012

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