2010 e 2011

Foto di Cinzia Volpe

No, tranquilli, non ho deciso di andare a infoltire ulteriormente  le schiere di cantautori bolognesi.
Ho solo pensato che  l’ ultima foto del 2010 in testa all’ ultimo articolo del 2010 ci stava proprio
bene; quindi eccomi lì con la chitarra in mano a strimpellare improbabili accordi del Vasco
nazionale (e buon per voi che le foto sono ancora prive di audio).

Ultimo articolo di un anno davvero denso di fatti, emozioni positivi/e e negativi/e. Sfogliando a
ritroso i post di questo blog , che il 15 dicembre ha spento la prima candelina (e io padre snaturato
nemmeno l’ho ricordato), si rivivono i momenti che mi/ci hanno accompagnato in questo anno.
Accanto a me Cinzia,  le mie “creature” Il Faro, Dorian Dum;  tutti gli amici che mi hanno sostenuto
e quelli  raccolti negli interminabili Km percorsi in presentazioni con i loro incoraggiamenti .
E sono le vostre parole, i vostri apprezzamenti ciò che mi spinge a continuare a credere in un sogno
che fino ad alcuni mesi fa era solo mio e che ora sento diventare anche un po’ vostro. Nei mesi a
venire molte trame andranno chiudendosi e vi rimando al 2011 per condividere con voi le nuove
storie che stanno prendendo forma.

L’ultimo pensiero, e non potrebbe essere altrimenti, è per per  Marco e Maria Elena,   ragazzi avete
lasciato vuoto immenso ma continuate  a vivere nel ricordo di tutti noi, la verità è che non ci lascerete
mai.

A ognuno di voi, ognuno dei vostri cari, dei vostri animali, dei vostri vizi, pregi o difetti, alla vostra
auto alla vostra moto, al vostro piccì… insomma a tutta la realtà che vi circonda, auguro
un entusiasmante e ricco di felicità 2011

Fabio Mundadori

Foto (ovviamente) di Cinzia Volpe

Io Sono Dorian Dum: recensione di Enrico Luceri

Foto di Cinzia Volpe

Lo scrittore Enrico Luceri, vincitore del Premio Tedeschi 2008,
ha scritto una breve recensione di Io sono Dorian Dum.

Ho letto con interesse Io sono Dorian Dum.
Quello che si nota scorrendo le pagine è l’equilibrio con cui
Fabio Mundadori riesce a passare da un genere all’altro senza perdere d’inventiva.

Non entro nella questione se un racconto piuttosto che un
altro siano più giallo, o noir, o horror, o contaminazioni degli
stessi: ciò che conta è la qualità delle storie e che esista
un’idea di fondo nella definizione della trama,
e solo dopo vengono lo stile o le caratteristiche del genere.

In quest’ottica sarebbe interessante vedere come Mundadori saprebbe confrontarsi con storie più lunghe e articolate, o romanzi.

Enrico Luceri

La foto di Enrico Luceri è di Cinzia Volpe

Recensione di Io sono Dorian Dum su Corpi Freddi

Io sono Dorian Dum, appena dopo il crepuscolo e altri racconti – Fabio Mundadori

“Lo sapevo no? Sarebbe successo. Prima o dopo fa poca differenza, dove ancora meno. Il dubbio vero è come. E se il modo in cui mi uccideranno lo scoprirò tra breve, il buio fitto di questa notte senza luna sa come nascondere il volto di chi mi toglierà la vita”.
Non fatevi ingannare dalla copertina. La bellissima e sensuale donna che vi guarda con occhi provocanti e canini sporgenti non ha nulla a che vedere con la vampiro mania che dilaga in questi ultimi anni. Il suo nome è Karminia, ed è la protagonista di “Appena dopo il crepuscolo” uno dei dodici racconti che compongono il libro di Fabio Mundadori “Io sono Dorian Drum, appena dopo il crepuscolo e altri racconti” pubblicato dalla casa editrice Ego.
Dodici racconti che si leggono piacevolmente in un pomeriggio, meglio ancora se grigio e piovoso come quelli a cui siamo abituati ultimamente. Dodici racconti dove ogni lettore potrà trovare il suo genere preferito, pulp, horror, fantascienza. La scrittura di Mundadori è fluida e coinvolgente. Nelle poche pagine dedicate ad ogni storia c’è tutto, trama, caratterizzazione dei personaggi, stile e…brivido!
I racconti sono tutti ambientati in Italia, i protagonisti sono italiani, ma c’è qualcosa di molto internazionale nello stile di Mundadori. All’inizio ero un po’ diffidente se leggere o meno questo libro perché non amo i racconti, perché le storie di vampiri non mi interessano e perché dubito sempre degli autori italiani che si cimentano con l’horror. E’ un po’ come per il cinema. In Italia c’è sicuramente più talento ma alla fine gli americani ci battono sempre con gli effetti speciali. Temevo perciò di rimanere delusa da questa lettura e invece non è successo, anzi… Mundadori è un autore poliedrico, spazia da un genere all’altro con estrema disinvoltura e l’effetto sorpresa è assicurato.
Dai suoi racconti, infatti, non sai mai cosa aspettarti, sono talmente diversi l’uno dall’altro. C’è una caratteristica che accomuna i dodici racconti. Le storie si svolgono quasi sempre di notte o al tramonto. L’assenza di luce avvolge tutto e tutti in un alone di mistero, accresce le paure, libera la fantasia. E la fantasia non manca a questo scrittore capace di portarci al cospetto di personaggi assurdi (Eroi) o addirittura di Tommaso D’Aquino (Quartana).
Dei dodici racconti quelli che ho apprezzato di più sono tre, e precisamente: 347 dove una voce registrata in una segreteria telefonica ci catapulterà all’interno di un mistero inquietante, Trentanove dove nulla succede mai per caso e Notti di Luna iena con il suo spietato serial killer. Con quest’ultimo racconto nel 2008 Fabio Mundadori ha vinto il primo premio di Giallolatino, un concorso narrativo riservato a racconti gialli, mystery e noir molto particolare in quanto gli scrittori sono obbligati ad ambientare le loro storie nella provincia di Latina.
“La realtà non esiste. Esistono diverse percezioni di uno stesso evento”.

Recensione di Marianna “Mari” De Rossi

Articolo apparso su corpifreddi.blogspot.com

sickgirl.it mi ospita con un’intervista di Barbara Baraldi

Chi è Dorian Dum? Intervista a Fabio Mundadori

Pubblicato Lunedì 29 Novembre alle 18:11

Fabio Mundadori è l’autore di “Io sono Dorian Dum“, una raccolta di racconti tra il noir e il fantasy uscita per Ego edizioni. Dalla prefazione di Andrea Carlo Cappi: State attenti quando incontrate Mundadori.
Può sembrarvi innocente come il Bianconiglio e indurvi a seguirlo fiduciosi. Se già il Paese delle
Meraviglie è in realtà tutt’altro che rassicurante, i luoghi in cui può portarvi lui sono ancora più
inquietanti. Sono oltre la Zona del Crepuscolo.
Il volume è impreziosito da una introduzione di BIagio Proietti. Un estratto: il demone ha un grande pregio, vi porta fino all’orlo degli abissi, ma vi permette di scoprire i misteri del buio, di sondare le tante pieghe del nostro animo…

Ciao Fabio, benvenuto sul magazine di Sick girl. Non posso iniziare questa intervista che con la fatidica domanda: Chi è Dorian Dum?

…e io non posso che dare la fatidica risposta: Dorian Dum non è.
Scherzo ma nemmeno troppo: Dorian Dum è un pretesto per raccontare una storia che non riesco davvero ad immaginare costruita attorno a qualcosa (o qualcuno) di diverso, e che ovviamente non svelerò :)
Dorian Dum è un entità che occupa contemporaneamente più piani dell’esistenza, è la sfida che l’ignoto ci lancia ogni giorno, è quello che ci spinge a guardare nell’ abisso rischiando di farci inghiottire dall’ abisso stesso, è la manifestazione di ciò che esiste ai confini della realtà, confine che troppo spesso rifiutiamo di attraversare. Dorian Dum è qualcosa di diverso per ognuno di noi… e solo alla fine del racconto scopriremo cosa.
Forse.

Qual’è il racconto a cui ti senti più legato? E perché?

Qui siamo di fronte a un pari merito per due racconti.
Il primo è 347, e non potrebbe essere altrimenti, poichè narrativamente è quello mi rappresenta di più. È in questo racconto infatti che il mio modo di scrivere si manifesta in modo chiaro e netto. Senza contare poi che si svolge nella mia città legandosi a doppio filo a uno degli aspetti più affascinanti, anche se meno noti di Bologna.
L’ altro è sicuramente Eroi, il primo racconto in assoluto che ho scritto, e questo sarebbe già un ottimo motivo per amarlo un po’ (ma solo un po’) più degli altri, sennonché Eroi mi ha permesso di affrontare un tema come quello della pedofilia in una chiave diversa da quella in cui viene approcciato normalmente, utilizzando come comprimari una categoria di personaggi (naturalmente NON dirò quale, ma chi ha visto il booktrailer non farà grossi sforzi per capirlo) che nella formazione del mio immaginario hanno avuto un ruolo fondamentale

Sei molto attivo su internet. Pensi che la rete possa essere un alleato per un autore esordiente nella promozione del proprio romanzo?

Penso che la rete con la sua capillarità sia un ottimo alleato per chiunque abbia bisogno di far conoscere ciò che fa sia esso un lavoro o una passione e quindi anche il prodotto letterario di un esordiente come me.
Per quello che mi riguarda direttamente, occupandomi per lavoro d’informatica vivo da sempre a stretto contatto con internet e mi è venuto più facile conoscere in tempi passati determinati meccanismi, che oggi di fatto sono alla portata di tutti, e quindi di sfruttarli al meglio per far conoscere il mio libro.
Ovviamente esiste il rovescio della medaglia. Se da un lato c’è la possibilità di tenere costantemente informati un alto numero di persone sulle proprie iniziative ad un costo prossimo allo zero, dall’altro è sempre in agguato il pericolo di rendere la propria presenza troppo pervasiva, rischiando di ottenere l’effetto contrario: un po’ il corrispondente informatico della sovraesposizione mediatica.
In ogni caso va tenuto presente che si tratta solo di una vetrina. Ritengo che il vero valore aggiunto in casi come il mio, sia il passaparola che nasce unicamente da un prodotto che i lettori giudicano di qualità.
Poi ci sarebbe da fare un discorso sulla distribuzione … ma non credo che sia spazio a sufficienza.

Foto di Cinzia Volpe

La realtà e le certezze vengono sgretolate racconto dopo racconto. Pensi che la letteratura possa mettere a nudo i problemi di questa società?

La letteratura da sempre svolge egregiamente questo compito, probabilmente dipende dal fatto che la maggior parte di chi legge ha, quasi per definizione, una mente aperta, pronta a mettere in discussione le proprie certezze; anche se ciò non significa che poi le cambierà, comunque si crea l’ opportunità affinché un processo di critica abbia inizio e questo sicuramente contribuisce a mettere a nudo i problemi e suggerire magari anche soluzioni. Ma anche in tal caso non è detto che poi vengano perseguite.
Detto questo, a parte il divertimento del tutto personale che provo, credo che (termine davvero azzeccato) sgretolare la realtà porti a creare punti di vista più oggettivi, che di fatto non negano la realtà in quanto tale ma l’ arricchiscono di nuove sfumature, nuovi spunti dai quali partire per nuove storie. E come ben sai gli spunti non sono mai davvero abbastanza.
E per finire come sempre la nostra Sick intervista: puoi salutarci con qualcosa di sick?

Opzione 1: Vi lascio con uno stralcio da un inedito che mi sembra molto Sick scritto quando non sapevo cosa volesse dire Sick 😉

…Ev@ indossava, come sempre, un paio di mutandine di pizzo bianche ed una tshirt dello stesso colore, di un paio di taglie più grande che scivolava scivolando come un drappo sulla quarta abbondante, lasciando intravedere a volte un seno a volte l’ altro, scoprendo i capezzoli che in modo apparentemente casuale guizzavano dalla scollatura. Una danza di carne e stoffa che mescolava sapientemente ostentazione e immaginazione.
E poi quegli occhi tra malizia ed innocenza e le labbra…
Ah! Che avrebbe fatto con quelle labbra se solo avesse potuto!
Ma lui poteva, lo sapeva, Ev@ era sua!
Lei, dopo la solita noncurante passerella davanti al monitor ,si mise supina sull’ enorme lettone rosa sul quale era già appoggiata la tastiera del pc, ammiccò alla web cam e cominciò a digitare…

Barbara Baraldi

La foto di Fabio Mundadori è di Cinzia Volpe

La foto di Barbara Baraldi è di Mirella Malaguti

Duri della Palude @ Nettuno 12 Dicembre ore 18



Tornano i Duri della Palude, gli scrittori che disseminano tracce noir, in lungo e in largo per l’Italia, approdano questa volta a Nettuno per parlare delle attività, dei progetti e degli obbiettivi che si prefigge il gruppo letterario pontino più controverso di tutti i tempi.

Alla libreria Fahrenheit 451 di Nettuno interverranno

Gianluca Campagna, Filomena Cecere, Pierluigi Felli, Marco Ferrara, Lucia Viglianti e Fabio Mundadori (oui, c’est moi!)

Il tutto curato dall’associazione culturale Biblon Tekhe che proporrà rispettivamente reading

tratti da

Come quando fuori piove

Il pugnale di Ghiaccio

Il mistero del quinto Beatles

Fiori Carnivori

Senza Fine

Io sono Dorian Dum

L’appuntamento è per Domenica 12 Dicembre alla Libreria Fahrenheit 451,

via Carlo Cattaneo 33 a Nettuno, ore 18

Un evento ad altissima temperatura… quella della carta che arde!