Recensione di Virtù e Peccato apparsa su arterotica.eu

Virtù & Peccato, uno in bianco candito, l’altro rosso come il fuoco che arde di passione.

Virtù: disposizione morale che induce l’uomo a perseguire e praticare il bene, forza, giustizia, equilibrio, moralità sia nel pubbliche che nel privato, rappresenta l’eterna lotta con il peccato e quindi il male, in molti casi è anche simbolo però di ipocrisia.
Peccato: violare la legge sia umana che divina, trasgredire sotto ogni punto nel pensiero, nel comportamento. Il peccato è considerato come la debolezza umana oppure è la risposta alle tante regole imposte dall’uomo e non dal Divino. Da qui i 7 peccati capitali: Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia, Accidia.
Nel nuovo libro pubblicato da Arpanet, si uniscono nella collanaDoubleFace, come la medaglia dalle due facce si fondono creando un’unione perfetta.
Virtù & Peccato nascono insieme e convivono nell’animo umano in un’unica cosa.
Angeli e Demoni … cosa scegliere? E perché scegliere? Una domanda si fa strada nella mente: e se … i demoni non fossero altro che angeli? E gli angeli, demoni?
Il senso del peccato è dentro di noi in ogni momento, il concetto di pulire e lucidare ad ogni costo, l’amore e il desiderio di essere posseduti carnalmente per poi odiarsi per la troppa debolezza. Il suicidio, l’abbandonare e l’inferno. La legge divina è diversa da quella terrena, che in quest’ultima il peccato è diventato sinonimo di vivere le proprie passioni e seguire il cuore, mentre virtù è l’omicidio d’onore.
Ma è davvero tutto così distintamente e categoricamente negativo e positivo, bene o male, virtù o peccato? La virtù che si trasforma in egoismo e regole sociale, anche da chi si dice al di fuori della massa e contro corrente. È facile oltrepassare la linea di confine, è facile perdere la testa e finire nell’oscurità eterna senza anima. Eppure non tutto ciò che luccica è oro e non tutto ciò che puzza è cacca.
Nella Virtù esiste il peccato di sentirsi virtuoso e di essere nel giusto, non è superbia questa? Voi come la definite? In alcuni casi virtuosi lo si diventa per disperazione, si fa penitenza, si cerca di redimersi senza capire però, il sentimento e turbamento altrui, credendo che la sensazione di purezza sia la libertà e il credere. Ma sotto siamo in un certo senso “tutti uguali” o come esclama Serena: ” Siete tutti uguali. Nel bisogno vi lavate le mani”
Due testi mi hanno colpito di più:
Entanglement di Roberto Vaccari: “Hanno bruciato Giordano Bruno e condannato Galilei, nascosto Darwin e ritardato il progresso. Giocano con la morte per dimostrare qualcosa d’indimostrabile, palesano i dubbi come peccati e le certezze come virtù teologali”
Il Faro di Fabio Mundadori” … e allora lui capì … Il faro era solo il luogo dove gli uomini diventavano prigionieri delle proprie rinunce, e solo che aveva rinunicato al bene piu prezioso poteva fregiarsi del titolo di guardiano. Fu allora che si rese conto che da tempo, ancora prima di morire, aveva rinunciato a vivere la propria viva …

Quale è Virtù? Quale è Peccato?

Recensione di Marica Petti

Articolo pubblicato su arterotica.eu

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