Lo Spirito “Spy” Di Stefano Di Marino.

Di Filomena Cecere


È una gioia e un onore poter intervistare Stefano Di Marino, autore di molti romanzi e racconti e di serie come Il Professionista, Vlad, Jasmine – la Regina dei Gitani e Julius Colleoni – Agente di Ventura.

Ciao Stefano, benvenuto e grazie per la tua disponibilità.

I pochi che non ti conoscono con il tuo vero nome, che a volte cambi da Stefano in Steve Di Marino, avranno sicuramente letto o sentito almeno uno dei tuoi molteplici pseudonimi: Stephen Gunn, Xavier Le Normand, Frederick Kaman, Etienne Valmont, Jordan Wong Lee, Alex Krusemark, Gilbert Oury. Considero l’utilizzo dello pseudonimo un gioco intrigante, ma perché l’esigenza di averne così tanti?

Per la verità lo pseudonimo è stato imposto da vari editori anche se, avendo una produzione piuttosto cospicua a volte è stata una necessità per non intasare il mercato. Però è anche vero che scrivendo storie che generalmente(soprattutto negli anni 80/90) erano associate alla produzione anglosassone gli editori ritenevano che fosse più vendibile. Oggi cerco di fare piazza pulita di tutti gli pseudonimi a parte Stephen Gunn che negli anni è diventato un vero marchio e poi avendo firmato Il Professionista così sin da principio non aveva senso cambiarlo. Riguardo al numero degli pseudonimi sono in buona compagnia; autori come John Creasey ne hanno avuti più di 100 e anche Ed McBain(che si chiamava Salvatore Lombino) usava nomi differenti a seconda del genere che affrontava.

I personaggi dei tuoi racconti e romanzi sono sempre molto ben delineati. Hanno minuziose caratteristiche fisiche e caratteriali. Protagonisti, antagonisti e figure secondarie, a tutti dedichi una particolare cura. Sappiamo che sono spesso ispirati a persone reali, amici e conoscenze. Come nascono i tuoi personaggi? Ti lasci semplicemente ispirare da individui del tuo quotidiano oppure elabori e accentui pregi e difetti?

SDM: Come ho spiegato nei corsi di scrittura che ho tenuto sia presso varie associazioni che nel libro Scrivere da Professionisti (Delos, 2010), per me scrivere un libro è come girare un film. Faccio sempre un cast prima di cominciare. Ovviamente personaggi e interpreti sono sempre due cose differenti. Un viso può essere quello di un attore, di una persona incontrata per caso e fotografata, un’amica o magari un personaggio dei fumetti. Però da una prima idea il personaggio si evolve e anche nell’immaginazione prende caratteristiche un po’ diverse dal modello. Invece può capitare, soprattutto con i comprimari, che qualcuno abbia qualcosa in comune con persone reali o ne condivida parte della storia.

Sei uno scrittore poliedrico: autore di thriller, noir action e adventure, horror, urban fantasy e orientale, sceneggiatore di fumetti, saggista, traduttore. Non ti sei fatto proprio mancare nulla. Quale tra queste attività è quella che più ti soddisfa e quale il genere che prediligi (apparentemente domanda retorica considerando la vasta produzione di thriller e noir… ma non si può mai dire!).

Io ho fatto una scelta, quella di vivere di editoria, quindi è abbastanza logico che a più riprese abbia praticato un po’ tutti i ruoli del settore. È una questione di tipo alimentare visto che in Italia non sono molti quelli che possono vivere esclusivamente di scrittura. Oltre alla narrativa che è la mia passione principale nel campo, l’attività principale è quella del traduttore che dopo 20 anni comincia a pesare un po’ ma è utilissima perché ti permette di guardare con estrema attenzione come lavorano gli altri e a ragionare sulle scelte linguistiche. Tutta esperienza che poi viene buona quando devi scrivere tu. Per quanto riguarda le mie preferenze sono per tutta la cultura pulp dal romanzo storico, alla spy story. Al momento i generi che mi interessano di più sono il Nero criminale italiano e l’horror e se capitano buone occasioni cerco di cimentarmi in ogni genere. C’è sempre qualcosa da imparare.

Le tue ultime pubblicazioni sono: Io ti battezzo, racconto per l’antologia “Stirpe angelica”, edito da Edizioni della Sera; Il professionista. Vendetta, Graphic Novel per Edizioni BD; Maschere e pugnali, romanzo breve per “Confidenze”, Mondadori. Ce ne parli?

Ecco come vedi si tratta di esperienze diverse. Io ti battezzo è un’incursione nell’Horror, filone in cui per ora mi son cimentato solo con racconti brevi( apparsi in varie antologie da Bugs a Bad Prisma sino a Onryo che sarà pubblicata alla fine di quest’anno su Urania). Mi piacerebbe scrivere qualcosa di più lungo. E in un certo senso lo sto facendo ma è un progetto di cui parleremo. Vendetta, la Graphic Novel per BD è letteralmente un romanzo illustrato nel senso che doveva essere un fumetto ma poi per ragioni che adesso è lungo spiegare ho dovuto trasformare la sceneggiatura in un romanzo illustrato. Fa parte di quelle storie del nero criminale del Professionista che prediligo. I racconti per Confidenze sono piacevolissimi da scrivere. In effetti uno dei miei campi di interesse è il ‘thrilling’ italiano anni ’70. Devo solo ‘tagliare’ le scene troppo cruente e aggiungere un po’ di romance. Mi piacerebbe rieditarle in una versione ‘completa’. Maschere e pugnali, quest’ultima pubblicata qualche settimana fa è una anticipazione di un romanzo più impegnativo, un thriller parapsicologico che (incrociando le dita) sarà pubblicato nel 2012. Rappresenta una novità nella mia produzione.

Puoi anticipare per i lettori di questo magazine qualche informazione sulle tue prossime pubblicazioni e i prossimi progetti?

Fondamentalmente sto continuando a scrivere per la serie il Professionista che festeggia i suo i sedici anni con Gangland Blues, un romanzo a incastro su cui lavoravo da parecchio tempo ed è il romanzo della Milano criminale dal mio punto di vista, ma Chance Renard tornerà con diverse avventure di stampo più internazionale e decisamente più spy. Poi sto lavorando a un progetto che al momento è ancora segreto. Sono un po’ superstizioso ma si tratta di un lavoro per la libreria in cui si mescolano diversi generi. Spero di potervelo portare a Giallolatino a settembre-ottobre. Poi… eh ci sono un sacco di altri progetti che ho in testa ma preferirei parlarne se e quanto si concretizzeranno…

Come hai già anticipato, parteciperai alla 5° edizione di Giallolatino, premio nazionale di narrativa sul giallo, noir e mystery ideato da Gian Luca Campagna. Il prestigioso evento si svolgerà alla fine di settembre 2011. Sarai uno dei tre ospiti d’onore che si cimenteranno nella stesura di racconti ispirati al meraviglioso territorio pontino. Per scoprirne i tratti geografici e storici, l’organizzazione ti condurrà nei luoghi da te scelti nel weekend dal 20 al 22 maggio. Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Moltissimo, nel senso che verrò armato di macchina fotografica e immaginazione. La mia idea è scrivere un ‘thrilling’ di quelli che piacciono a me. Tra l’altro, ammetto colpevolmente, di conoscere poco la vostra zona e per me sarà quindi un’esperienza esaltante e del tutto nuova. A presto quindi! J

Grazie Stefano, ti aspettiamo con impazienza alla 5° edizione di Giallolatino www.giallolatino.com.

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